Tra Europa e Stati uniti e Ucraina quali obiettivi ci si pone per la guerra, di fronte alle esitazioni nell’erogazione degli aiuti? Schermaglie di politica interna mettono in discussione un scenario che sinora ha garantito la sicurezza di tutti. La politica degli Stati uniti, in particolare, registra un calo di qualità che deve preoccupare gli europei. Considerazioni di fine d’anno sullo scenario della guerra.
Se devo sintetizzare un pensiero a fine d’anno, riguarda il continuo rinvio da parte degli Stati uniti degli aiuti economici e militari all’Ucraina. La notizia di oggi è che la questione non sarà esaminata prima di Natale, come si pensava. Proprio perché siamo a fine anno, tempo di bilanci e riflessioni, sottolineo in breve alcuni punti.
La formulazione «aiuti all’Ucraina» è sbagliata, anche se ormai abituale. Si tratta di difendere, in Ucraina, l’Europa intera e il mondo occidentale, compresi gli stessi Stati uniti.
Ucraina, USA ed Europa: se Mosca raggiunge gli obiettivi
Lo ripeto ancora una volta, con la consapevolezza di chi per mestiere si occupa ormai da tempo di queste cose. Se la Russia vincerà in Ucraina, verrà avanti: abbiamo tempo cinque, al massimo dieci anni. Poi la Russia attaccherà la Moldova, i Paesi baltici, la Finlandia, la Polonia. Noi dovremo mandare là soldati italiani, tedeschi, francesi, sperando di riuscire a contenere i russi, maledicendo il giorno in cui non li abbiamo fermati in Ucraina, quando si poteva fermarli con il sangue degli altri.
Se la NATO reggerà, forse ci riusciremo, a prezzo di una guerra. Se la NATO non reggerà, ed è meno impossibile di quanto sembri, falliremo, perché da soli non siamo in grado di difenderci. Forse non ci proveremo neppure, perché ci saranno politici e opinioni pubbliche felici di farci diventare servi della Russia. I nostri figli, i nostri nipoti si chiederanno perché fummo tanto fessi, a non fermare Putin in Ucraina, così come noi oggi ci chiediamo perché fu tanto fesso Chamberlain nel 1938, a credere a Hitler che prometteva la pace.
No, questa non è la predica di un ricercatore impazzito: tutti gli esperti di sicurezza concordano su questo scenario, mentre l’opinione pubblica si fa intortare in televisione dalle chiacchiere di tanti ciarlatani. Se la Russia vincerà in Ucraina, i carri armati russi non arriveranno a Roma, a Berlino, a Parigi, non ne avranno bisogno. Italia, Francia, Germania non potranno far altro che piegarsi a tutto ciò che il Cremlino ordinerà. Dimentichiamoci la libertà di espressione, Internet e stampa libere, campagne elettorali corrette. In alcuni Paesi europei, tra i quali l’Italia, questa realtà è già pericolosamente vicina.
Il mondo a cui siamo abituati sta cambiando
Per riprenderci i nostri diritti non basterà votare un altro partito: bisognerà fare rivoluzioni come Majdan e guerre come quella che infuria in Ucraina, ma noi forse non avremo lo stesso coraggio e ci terremo i comandanti di Mosca.
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Un tempo, noi europei potevamo permetterci di essere irresponsabili, di abbandonarci a ideologie criminali, di farci affascinare dal romanticismo dei fiori infilati nelle canne dei fucili. Alla fine intervenivano gli Stati uniti e ci salvavano dalla nostra imbecillità.
Forse, alla fine, anche questa volta gli Stati uniti approveranno gli aiuti all’Ucraina, cioè a noi. La prova di infantilità che sta dando in questi mesi la politica degli Stati uniti, però, ci dice che dobbiamo svegliarci in fretta dai nostri sogni.
Buone feste alle Lettrici e ai Lettori.
Antonio ha detto:
Buongiorno Luca, da poco ho avvicinato il suo lavoro. Ho tante perplessità riguardo alla possibile espansione ad Ovest della Russia entro 5-10 anni. Premesso che sono uno dei pochi che nel 2015 esprimeva pareri contro Putin per l’invasione della Crimea, chiedo come mai abbiamo aspettato cosi’ tanti anni e l’intervento del 24 febbraio 2022, prima di evidenziare il problema nella sua gravità. Chiedo poi come sia stato possibile che, Germania in testa, per tanti anni abbiamo importato il gas senza preoccuparci del conseguente riarmo della Russia con i relativi introiti. Non è che il sistema capitalistico spinto ci porta a beneficiare per comodità interna di chi fa/ha fatto affari con la Russia, ignorando l’altra faccia della medaglia che è l’arricchimento dell’avversario?
Sostanzialmente mi sembra che le sanzioni siano un palliativo, sono arrivate tardi, e pare che comunque non vadano a minare l’economia Russa come sperato. Grazie, saluti cordiali.
Luca Lovisolo ha detto:
Buongiorno,
Grazie per la Sua attenzione. Non parlerei di «sistema capitalistico:» il fallimento dei Paesi a economia pianificata ha dimostrato che un altro sistema non esiste. Il problema sta ne come utilizziamo gli strumenti del mercato libero e certamente verso la Russia vi sono state delle disattenzioni non disinteressate, se vogliamo chiamarle così. Nello spazio di questo commento posso solo dirle che presso tutti i governi si nota una gravissima impreparazione, in merito alla situazione reale della Russia e alla pericolosità che la sua politica estera rappresenta per l’Europa. I termini di tempo potrebbero essere anche inferiori ai cinque o dieci anni di cui parlo nell’articolo. Per decenni, i governi hanno ignorato la situazione per grave impreparazione e per interessi di vario genere, ridurre tutto all’economia è limitativo, anche se la questione economica gioca un ruolo importante. Vedremo se l’aggravarsi della situazione al fronte scuoterà le menti dei decisori. Cordiali saluti. LL
Mario Valdiserri ha detto:
Sempre apprezzabili le Sue lucide considerazioni caro Luca.
Purtroppo non vedo su quanto coraggio e/o orgoglio potremmo contare per contrastare l’arroganza dei regimi totalitari di tutto il mondo, non solo della Russia, perché ritengo che «noi occidentali» siamo sprofondati in una sorta di «trascuratezza benestante» che ha appiattito ogni possibilità di sviluppo intellettivo. Cultura ridotta a memoria, mediocrità assunte a paradigmi e giovani messi all’angolo da una società gaudente, non confortano certo le mie speranze, anzi sostengono la convinzione che tutto ci stia sfuggendo di mano a causa di una stupidità collettiva dilagante. Il pianeta va in malora e questa specie presuntuosa, che si definisce pure Homo Sapiens, seguita a perseguire obsolete strategie imperialiste invece di considerare l’urgenza del cambiamento radicale che dovremmo attuare per sopravvivere, perché ormai di questo si tratta. Il futuro arriva sempre e, se non riesci a controllarlo, finisce per travolgere il tuo passato con tutti gli annessi e connessi. A quel punto proprio come in una nave che affonda poco importa se ti trovi in coperta o nella cabina di comando. Certo è necessario e urgente fronteggiare qualsiasi mira espansionistica ma non ci possiamo permettere di ignorare ancora a lungo i problemi ambientali, per affrontare i quali, tutti dobbiamo essere uniti e concordi: democratici, assolutisti, teocratici, liberali ecc. nessuno escluso. Buon lavoro.
Luca Lovisolo ha detto:
Buongiorno,
Grazie per il Suo commento. Senza pretendere di dare risposta a tutti gli interrogativi che Lei pone in questo commento, osservo che uno dei pochi punti sui quali si deve concordare con la visione del mondo del Cremlino è la debolezza morale in cui è caduto l’Occidente. E’ questa che permette alla Russia, ma anche alla Cina e domani ad altri ancora, di fare di noi più o meno ciò che vogliono, sapendo di poter contare su società pigre e assopite. Cordiali saluti. LL
Luca ha detto:
Grazie, Luca, per il tuo lavoro prezioso.
Ti seguo da molto e trovo irrinunciabili le tue analisi puntuali, che ci aiutano ad orientarci in questo desolato scenario d’informazione nazionale. Ti segnalo un minuscolo refuso: «Alla fine intervenivano gli Stati uniti» invece di «intervenivano». Penso che sia il primo che trovo tra tutti gli articoli che ho letto. Mi piace pensare che questa minima distrazione sia stata causata dal trasporto e dalla passione con cui scrivi.
Buone feste
Luca Lovisolo ha detto:
Grazie per il Tuo apprezzamento e la segnalazione. Troverai purtroppo molti refusi in tutto il blog, dovuti più alla stanchezza di dovermi occupare di temi così sconfortanti.
Andrea Dogliotti ha detto:
Sono d’accordo e mi congratulo per la chiarezza con cui ha descritto la situazione e le prospettive.
Buone Natale! Andrea Dogliotti
Luca Lovisolo ha detto:
Grazie. Ricambio gli auguri.
Cordiali saluti. LL
Laura Sironi ha detto:
Non vivo in Italia ma seguo un po’ la stampa Italiana, in particolare il Corriere della Sera, sempre più deludente. Mandi questo che ha appena scritto a loro, si faccia sentire! Gli italiani hanno bisogno di Lei!
Luca Lovisolo ha detto:
Grazie per il Suo apprezzamento. Quanto ai giornali italiani, le stesse considerazioni che fa Lei mi hanno sempre fatto preferire di tenermene lontano. Cordiali saluti. LL
giorgio ha detto:
Parole sante! Speriamo di svegliarci tutti prima che il quadro che lei delinea con lucidità diventi una concreta e triste realtà.
Giovanna ha detto:
Gentile Luca,
Mi auguro che sempre più persone aprano gli occhi. Le Sue pubblicazioni, compresi i diari internazionali che ho divorato in un’ora, sono espresse in modo chiaro, avvincente e soprattutto con cognizione di causa. Io cerco sempre di farne pubblicità e ho riscontrato parecchio interesse. C’è speranza. Buone feste e grazie del Suo lavoro!
Luca Lovisolo ha detto:
Grazie per la Sua attenzione. Sono particolarmente lieto che abbia apprezzato i Diari, trattandosi di una novità. Ricambio con piacere gli auguri a Lei e ai componenti della Sua famiglia. Cordiali saluti.
Dario ha detto:
Bravissimo!
Luca Lovisolo ha detto:
Grazie.