Il significato di termini giuridici molto frequenti anche in testi non legali. Li usiamo nelle conversazioni abituali e li leggiamo sui giornali. Nella vita di tutti i giorni, confondere queste espressioni non causa gravi problemi. Nel tradurre testi giuridici o tecnici, particolarmente se destinati alla pubblicazione, un errore può avere conseguenze. Cominciamo con arrestato e fermato: nella loro traduzione, a cosa guardare?
Ecco quattro termini giuridici molto frequenti anche in testi non strettamente legali. Li si ritrova abitualmente negli articoli di giornale, nei servizi radiofonici e televisivi, li usiamo nelle conversazioni di tutti i giorni. «Dopo l’incidente hanno arrestato l’autista del bus», oppure: «Tizio ha chiamato in causa il vicino che non voleva risarcire il danno.» Chiacchierando fra amici, confondere queste espressioni non causa problemi. In un atto giudiziario, in un testo tecnico o in un articolo di giornale, al contrario, l’imprecisione nella traduzione di arrestato e fermato, in particolare, può avere conseguenze.
Tra procedura penale e procedura civile
Distinguiamo gli ambiti di utilizzo. Arrestato e fermato sono espressioni tipiche della procedura penale, mentre citare (o convenire) in giudizio e chiamare in causa appartengono al lessico della procedura civile. Benché questi termini sembrino quasi sinonimi, all’interno delle due coppie, indicano situazioni molto diverse.
Il fermo e l’arresto si distinguono fra loro per l’esistenza o meno della flagranza di reato. Arrestato è chi viene colto mentre commette un reato o nei momenti immediatamente successivi e porta segni evidenti di essere l’autore del fatto. Fermato, invece, è colui che viene temporaneamente privato della libertà perché «gravemente indiziato» di essere l’autore di un reato. Non è stato colto sul fatto, non è possibile accertare nell’immediatezza che ne sia l’autore e perciò sono necessarie ulteriori indagini. Sia il fermo sia l’arresto richiedono la successiva convalida del giudice competente.
Ne consegue che designare qualcuno come arrestato significa suggerire che quel soggetto è con certezza autore di un reato, anche se solo la sentenza definitiva sancirà la condanna. Se è stato arrestato, vuol dire che è stato colto sul fatto o che la Polizia giudiziaria ha, sulla sua condotta, elementi certi che hanno permesso di attuare questa misura. Il fermato, al contrario, si trova in una condizione meno pesante. E’ un soggetto gravemente indiziato di aver commesso il fatto. Per quanto gravi siano gli indizi a suo carico, solo il prosieguo dell’indagine e il successivo processo potranno precisare la sua posizione. Anche ai fini della traduzione, perciò, le situazioni di arrestato e fermato si differenziano.
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Arrestato o fermato: traduzione errata, le conseguenze
E’ bene ricordare che tradurre «Tizio è stato arrestato» anziché «Tizio è stato fermato» in un testo da pubblicare su un quotidiano, ad esempio, può bastare a ipotizzare per il direttore del giornale conseguenze penali. La condizione di persona arrestata, infatti, comporta un maggiore danno di reputazione per chi subisce il provvedimento.
Bisogna prestare attenzione anche all’esattezza del testo d’origine. Non è di molta consolazione, in caso di errore, giustificarsi dicendo: «Ho tradotto ciò che c’era scritto nella lingua d’origine.» Accade, purtroppo, che gli autori dei testi da tradurre utilizzino questi termini in modo impreciso (a meno che non si tratti di atti processuali, naturalmente). Anche i giornalisti, talvolta, incorrono in confusione.
In caso di dubbio, nella traduzione di espressioni come arrestato o fermato, come di altre che rappresentano situazioni altrettanto delicate, è buona pratica verificare i fatti, prima di scegliere l’espressione da usare, senza troppo fidarsi di ciò che si legge nel testo d’origine. A volte è sufficiente analizzare con cura gli eventi, per capire da soli se è verosimile che qualcuno sia arrestato o solo fermato. In altri casi può essere necessario chiarire le circostanze in contatto con il cliente o con altri soggetti coinvolti.
E’ bene ricordare che le regole che distinguono il fermo dall’arresto, benché piuttosto simili ovunque nei principi generali, possono differire per vari dettagli da Paese a Paese. Anche di queste differenze si dovrà tenere conto, nel scegliere la terminologia da utilizzare.
Rimandiamo a un prossimo articolo (>qui) l’analisi dell’altra coppia di sinonimi apparenti, appartenente all’ambito civilistico: citare in giudizio e chiamare in causa.
(Articolo pubblicato in originale il 2.12.2013, ripubblicato con aggiornamenti il 27.2.2024)
Paola ha detto:
Grazie mille Luca, spiegazione chiara ed esauriente come sempre! Saluti cordiali.
Paola ha detto:
Buongiorno Luca,
Colgo l’occasione per fare una domanda legata a questo tema. Chi, come me, traduce narrativa incappa spesso – soprattutto in inglese, ma ultimamente mi è capitato anche in un romanzo portoghese – in quello che nei film polizieschi americani viene quasi sempre reso con “il sospettato”. È corretta questa traduzione in italiano e qual è la differenza rispetto a “indiziato”? Molte grazie
Luca Lovisolo ha detto:
Buongiorno Paola. Tra sospettato e indiziato vi è notevole differenza. Sospettato, di rigore, non è una categoria strettamente giuridica. Si riferisce a una serie di elementi generici, ambientali o comportamentali, che fanno ritenere che un soggetto o una cerchia di soggetti potrebbero essere autori di un reato, in assenza però di elementi concreti sulla loro condotta. Un indizio, al contrario, definito anche prova critica, è un fatto o circostanza indiziante di varia gravità, di cui si è certi. Attraverso l’applicazione di leggi scientifiche o massime d’esperienza, seguendo determinate regole di valutazione, l’indizio può permettere di provare la colpevolezza dell’indiziato. Non è possibile approfondire l’argomento qui, ma senz’altro i termini sospettato e indiziato non sono sinonimi. La posizione di un indiziato è più grave di quella di un sospettato. Cordiali saluti.