Papa Bergoglio si pronuncia su Dar’ja Dugina, durante l’udenzia del mercoledì. Con la voce rotta dall’emozione, Papa Bergoglio ha commemorato la figlia di Aleksandr Dugin, citandola come povera ragazza morta innocente. Uccisa da un attentato a Mosca il 20 agosto, la giovane giornalista seguiva le orme del padre nel sostenere la propaganda del regime russo ed esaltare la guerra di aggressione in Ucraina.
Il pensiero di Aleksandr Dugin è saldamente radicato nel regime russo. Sua figlia se ne faceva convinta ambasciatrice sui media e in occasioni pubbliche. Padre e figlia hanno un ruolo chiaro, nel promuovere le operazioni belliche in Ucraina, che stanno causando decine di migliaia di morti (ne parlo più approfonditamente in >questa analisi).
E’ ormai noto che il Papa ritiene che la guerra in Ucraina sia causata da entrambe le parti. Nella guerra della Russia in Ucraina, al contrario, vi è una chiara distinzione di ruoli tra aggressore e aggredito. Ciò impedisce di mettere sullo stesso piano la condotta delle parti.
Il Papa su Dar’ja Dugina: dati senza contesto alimentano la propaganda
Sarebbe sempre meglio se nessuno morisse in guerra o in un attentato, ma una giornalista portavoce di un regime responsabile di una guerra di aggressione non può essere definita innocente; l’attentato in cui è rimasta uccisa non può essere riportato senza spiegarne il contesto. In caso contrario, si alimenta la propaganda del regime russo. Alla luce di ciò, è inutile e inadeguato, che il Papa esorti poi a cessare i combattimenti.
In altre circostanze, Bergoglio ha affermato che la guerra sarebbe causata dalla NATO. Se i russi hanno iniziato il conflitto, dice Bergoglio, sono gli ucraini e gli occidentali che li hanno provocati «abbaiando» ai loro confini. E’ una tesi che non trova alcun riscontro, ma è condivisa da tutti i movimenti filorussi.
Non si può credere che il Papa sia disinformato, su un tale evento. Bisogna prendere atto che le sue dichiarazioni, che manifestano adesione alle tesi del Cremlino, esprimono la posizione della Chiesa cattolica. Non si può nemmeno supporre che il Papa, esprimendosi su Dar’ja Dugin, non sia consapevole delle ricadute delle sue parole sul piano della comunicazione. Il Papa rinuncia, di fatto, a prendere una posizione morale chiara contro il regime che ha causato il conflitto (>qui l’estratto dell’intervento del Papa).
Tra il pensiero di Papa Bergoglio e quello di Aleksandr Dugin vi sono legami di sostanza. Li spiego, tra altre cose, in >questa analisi.
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Il mondo cattolico crede di elevarsi a superiore moralità, astenendosi dal prendere posizione e mettendo sullo stesso piano le due parti in guerra. Rinuncia a distinguere il buono dal cattivo, come ha dichiarato il Papa stesso. Si tratta di una posizione che incoraggia i sostenitori della guerra e allinea la Chiesa a una dittatura violenta. Non è il primo caso della Storia.
Nelle stesse ore in cui il Papa si esprimeva su Dar’ja Dugin in questi termini, l’esercito russo colpiva in Ucraina un treno passeggeri. Il bilancio è di 25 morti e almeno 50 feriti.
M.Giovanna ha detto:
Ottima analisi. Le affermazioni di questo personaggio sono particolarmente gravi se si considera la sua visibilità, non c’è telegiornale che non parli di lui. In alcuni giornali (esteri naturalmente) come l’NZZ o il FAZ, comunque, si sono messe in evidenza queste uscite a dir poco fuori luogo!
Luca Lovisolo ha detto:
Buonasera Giovanna,
Grazie per la Sua costante attenzione. Concordo, fuori dall’Italia il dibattito sulla Chiesa è molto più diretto e presente, come si è visto ad esempio sui casi di pedofilia o di altre malversazioni. In Italia una critica simile alla Chiesa è impossibile. Per tutta la giornata di oggi, la RAI ha aperto i notiziari con l’annuncio del Papa in visita a L’Aquila, come se non vi fossero altri fatti che meriterebbero l’apertura. «Da erübrigt sich jeder Kommentar» (so che non ho bisogno di tradurglielo). Cordiali saluti. LL